lunedì 21 maggio 2012

Latte di riso


Ultimamente – da quando spuntano i papaveri – faccio colazione con latte di riso e cereali o frutta. Ho sostituito il latte vaccino (cioè l’unica bevanda che può fregiarsi del termine latte) con i vari tipi di latte vegetale (ovvero bevande vegetali al gusto di*) e no, non ce la faccio proprio a dire “latti”!
Ho provato anche il latte d’avena, di soia, di riso e mandorle insieme, ma devo dire che il latte di riso è il mio preferito! E il bello è che lo faccio io!! :)
Mi sono lanciata nell’impresa con il latte d’avena grazie a una ricetta trovata per caso sul Tubo (che prima o poi posterò!) e poi ho fatto svariati tentativi con il riso seguendo diverse istruzioni e diversi consigli letti qua e là sul web. Tutti ne decantavano la bontà e propinavano consigli alle molteplici tipe che avevano ottenuto pappette varie o, peggio, pentole bruciacchiate e incrostate  – proprio come me -, ma questo latte, dal riso, proprio non usciva!!
Alla fine si è acceso l’ultimo neurone rimastomi e mi son detta ‘però! Potrei provare con lo stesso procedimento del latte d’avena, al massimo sarà solo un altro insuccesso’…
…e invece no! È stata la ricetta vincente!
Eccola qua:

Ingredienti
1 tazza di riso
10 tazze d’acqua
1 pizzico di sale
1 po’ di pazienza :)

Attrezzatura
2 pentole grandi con coperchio
4 bottiglie (di vetro) da 1L**
1 frullatore a immersione
1 ciotola
1 mestolo
1 cucchiaio
1 colino
Olio di gomito q.b. :)

Procedimento

  • Versa il riso in un recipiente insieme a 2 tazze d’acqua e lascia riposare per alcune ore – io di solito lo lascio riposare durante il giorno, lo immergo nell’acqua la mattina e preparo il latte di sera, per comodità.
  • Sono passate almeno 5-6 ore? No? E allora aspetta ancora un po’, dai! Più lo lasci nell’acqua, più sarà buono il risultato!
  • Ok, ora mescola il riso con un cucchiaio, tanto per ravvivarlo, e iniziamo a preparare insieme la nostra bevanda.
  • Il primo passo da compiere è frullare il riso nella sua acqua, quindi procedi pure con il frullatore a immersione. Giusto un po’, non troppo. Quando vedi che l’acqua diventa bianca come il latte può bastare.
  • Fatto questo, versa il composto in una pentola capiente, versa 7 tazze d’acqua (e così siamo a 9) e un pizzico di sale. Il sale serve per esaltarne la dolcezza e l’ultima tazza d’acqua ci servirà tra un po’.
  • Mescola di tanto in tanto e porta a ebollizione il composto - a fuoco minimo, eh, altrimenti si attacca! Lo so, ci vuole un po’ di pazienza, ma il risultato ti ricompenserà! :)
  • Quando il tutto bolle, versa l’ultima tazza d’acqua (la decima), mescola un po’ e aspetta di nuovo che il composto raggiunga il bollore.
  • Ha raggiunto il bollore? Ok, ora puoi spegnere il gas. Il latte è pronto, bisogna solo filtrarlo!

Operazione filtra-filtra-filtra
Per filtrare il latte di riso ho provato diversi procedimenti, sia con panni di lino o cotone che con garze sterili, ma alla fine preferisco usare un semplice colino a maglie fitte: funziona benissimo e non sporco nient’altro! ;)
  • Pian piano, con l’aiuto di un mestolo e di un cucchiaio, filtra tutto il latte e deposita l’okara nella ciotola (ecco a cosa serviva la ciotola!). L’okara è la parte solida che resta, ovvero il riso tritato e bollito (c’è anche l’okara di soia, quella d’avena etc.), è la polpa, ecco. L’okara è utile in preparazioni dolci e salate (biscotti, cracker, polpettine alle verdure etc.), quindi non gettarla ma, una volta fredda, conservala in frigo – se pensi di usarla nel giro di qualche giorno – o in freezer – per usarla con comodo quando ne avrai voglia. Prima o poi posterò anche qualche mio esperimento!
  • Ma torniamo al latte. La sostanza che vedi nel recipiente sembra più una crema, vero? E infatti è un composto molto denso buonissimo, però dobbiamo allungarlo con un po’ d’acqua! Di solito io aggiungo un pochino d’acqua ogni tanto mentre filtro il tutto, ma più che altro mi regolo meglio alla fine, così riesco a raggiungere la densità desiderata. Quindi il mio consiglio è di provare ad aggiungere poca acqua alla volta quando siamo arrivati alla fine dell’operazione filtra-filtra-filtra, mescolare e assaggiare, ed eventualmente aggiungere altra acqua. AMA: aggiungi, mescola, assaggia. AMA, AMA, AMA. Facile, no?
  • Ora che hai raggiunto una consistenza più diluita, puoi coprire il recipiente con un coperchio* e lasciar raffreddare il tutto per alcune ore – io lo lascio per tutta la notte – prima di versarlo nelle bottiglie di vetro** e riporle in frigo.
*Alcuni aggiungono vanillina, estratto di vaniglia o una stecca di vaniglia per dare una leggera profumazione. Ho provato anch’io all’inizio, ma ormai preferisco non aggiungere nulla. È buono così, naturale!
**Dato che sono una fan delle 3R – recycle, reduce, reuse – io uso le bottiglie del succo di frutta da un litro. Ho provato anche con una bottiglia di conserva di pomodoro lavata prima in lavastoviglie, ma avevo la sensazione che si sentisse l’odore di conserva, quindi l’ho bocciata! :P

Il latte di riso si conserva per 4-5 giorni.
Ah, con una tazza di riso, dovreste riuscire a riempire circa 4 bottiglie che sono circa 4 litri che sono circa 12-14 euro risparmiati. Mica male, no?
Quanto ai tempi, escluso il riposo notturno o giornaliero, dovreste cavarvela nel giro di un’oretta e mezza. Per ridurre questi tempi, ci sono in commercio delle macchine apposite, le milk maker, che costano sui 100-200 euro e che si possono trovare anche usate. Io ancora non ce l’ho, ma se continuo nell’autoproduzione ne acquisterò una sicuramente. Magari me ne regalerò una per la laurea! ;)

Bene, ora mi merito proprio una tazza di latte di riso o quasi quasi un frullatino, gnam!!
E voi il latte di riso come lo fate??  Come lo bevete? Cosa ci aggiungete? Avete qualche trucchetto per migliorarlo?

Nessun commento:

Posta un commento

Ti potrebbero anche interessare:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...