venerdì 8 marzo 2013

Italiano per stranieri

Insegnare italiano all'estero ti fa capire un sacco di cose:
- per alcuni studiare la tua lingua è proprio una passione
- per alcuni "l'italiano è una lingua che canta" --> e io che pensavo di essere stonata come il campanaccio della Lola!
- per alcuni "l'Italia è un museo a cielo aperto" - in gran parte gratis, aggiungerei io
- per alcuni le dolci colline toscane, il mare del sud, le Alpi innevate e le città d'arte sono un sogno che si avvera
- per alcuni l'opera e il canto sono italiani e allora studiano la lingua per capire cosa cantano
- per alcuni è importante mantenere i neuroni attivi a una certa età, e impegnarli con una lingua di cultura è un piacere
- per alcuni è la lingua della nuora e allora è il caso di comunicare
- per altri è la lingua dei nonni e le origini sono importanti
- per alcuni è un'ora di svago perché a un certo punto arriva un giullare in classe - e allora ci divertiamo
- per alcuni è la lingua della Roma, della Lazio e della Juve
- per altri è la lingua delle moto e dei cantanti
- per alcuni è la lingua della moda e del design
- per altri è la lingua della pasta e della pizza
- per alcuni è arte
- per altri è "solo la terza lingua": una scelta scolastica quasi obbligata per ottenere un punteggio più alto all'esame - e vabbè, viva l'onestà
- alcuni sono curiosi e attenti, e vogliono saperne sempre di più
- altri è un piacere ascoltarli, parlano così bene... e con quale entusiasmo poi!

Poi penso all'italiano medio, un po' burino, un po' caciarone.
Quello che... abbronzatura d'obbligo: perenne - cartapecora??
Quello che... "sull'aereo prendiamo in giro l'hostess" - come se LEI non capisse
Quello che... ostenta ciò che ha - perché non è
Quello che... "giudichiamo quelli che passano dalle scarpe o dal cell o dalle orecchie a Dumbo e il naso pure" - ...
Quello che... "l'Italia è il Paese più bbbello del mondo" - però gli altri non li hai nemmeno visti oppure, peggio, li hai solo visti
Quello che... "se tu hai una cosa più di me, io rosico e ne voglio una più di te" - un giro alla neuro, noo??
Quello che... "parliamo degli assenti, ché è divertente" - divertente per chi?
Quello che... "chi frega per primo, frega due volte" - complimenti!
Quello che... "il secondo è il primo di tutti i perdenti" - tu hai mai gareggiato o ti sei limitato a guardare?
Quello che... la domenica in chiesa - e poi con la gente sei un verme
Quello che... "io ho fatto questo per te e tu non hai fatto niente per me" - e magari avevi fatto 100 cose
Quello che... "io sono sensibile" - e poi ti tratta da servo della gleba appestato
Quello che... frecciatina frecciatina - ma quando ti si rompe l'arco?
Quello che... povera Italia!

Ogni volta che ho pensato all'Italia, quand'ero all'estero, ho pensato a un Paese bellissimo: un'oasi immersa quasi totalmente nelle acque, eppure collegata alla terraferma; un lembo di terra dalla forma simpatica che ti fa spuntare un sorriso curioso; un pezzetto di terra che accoglie pianure, colline, montagne, fiumi e laghi.
Ogni volta che ho pensato all'Italia, ho pensato al suo cielo azzurro, alle nuvolette bianche che si rincorrono in primavera, al clima tiepido autunnale e all'inverno mite. Al caldo estivo. Al sole.
Ogni volta che ho pensato all'Italia, ho pensato a un posto incantevole e meraviglioso dove vivere.

Poi ho pensato agli italiani. E a me, molti italiani, non piacciono.
È un "non piacere" che parte dall'alto e che si ripercuote, come un effetto domino, sui singoli Signor Nessuno. A partire da quello che ti giudica se hai preso il diploma alle serali per finire con quello che ti guarda le scarpe o il vestito. Oppure le tette.
Ecco, io, a tutti questi "italiani", suggerirei di acquistare un manuale di italiano per stranieri - per alcuni va bene anche una semplice grammatica, eh - perché forse li aiuterebbe a vedere delle bellezze di questo Paese che i loro occhi annebbiati non vedono più e tutte quelle gocce di meraviglia che stanno calpestando.  Perché finché ci siamo dentro, non ci accorgiamo di quanto sia bello esserci.

In realtà, non serve insegnare italiano all'estero per capirlo.
In realtà, ho iniziato a scrivere questo post senza pensare e non so neanche fin dove mi sono spinta.
In realtà oggi è l'8 marzo, e io non ho mai fatto caso ai giorni di "festa", però oggi, invece di comprare le mimose, fate un salto in libreria.

2 commenti:

  1. Io dopo gli ultimi risultati politici sto pensando seriamente di rinunciare alla nazionalità ... sono ormai 15 anni che non vivo in Italia, e mai come ora ero arrivata a questo punto ... l'Italia in mano a quegli italiani che descrivi va allo scatafascio, io non mi ci ritrovo davvero più!

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    Risposte
    1. Aspetta, aspetta!
      Il mio non voleva essere uno sfogo politico, anche se c'è un accenno politico (quello sulle scuole serali, che però mi rifiuto di commentare). Neanch'io mi ritrovo in tutto questo e sono sicura che nessuno, tra le nuove generazioni, ci si ritrovi.

      In ogni caso, gli esempi sono frammenti di vita reale dei Signor Nessuno: per la maggior parte si tratta di persone che conosco o che ho conosciuto; in qualche caso, gente in cui mi sono imbattuta durante i miei spostamenti. Gente che porta in basso la bandiera italiana credendo di fare il contrario.

      Quanto agli esempi degli studenti, anche quelli sono presi dalla vita vera. E forse sono quelli che ti scaldano un po' il cuore e ti fanno capire che il marcio ce lo mettono le persone in questo Paese e che "basterebbe" cambiare le persone... e questo sì, può essere letto in chiave politica.

      Però considera che l'ho scritto stanotte alle 2, ed era più un flusso di coscienza che altro!
      Ciao! ^_^

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